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Dieta e Lesione cerebrale al XVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica

Dieta e Lesione cerebrale al XVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica

Congresso Nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica: Dieta e Lesione cerebrale, un intervento di Progettazione.

Con un intervento su “Dieta Mediterranea Alpina Microbiota e GCA”, Sandro Feller e Claudia Maggio hanno presentato il lavoro di Progettazione:

Nell’ultimo decennio è emersa sempre più chiaramente l’importanza del nostro secondo cervello nel determinare la nostra salute e il nostro benessere. I rapporti lungo l’asse intestino-cervello sono intensi e complessi oltre che biunivoci. Poiché lo svolgimento di queste azioni dipende in parte dal nostro microbiota il mantenimento di una sua corretta composizione con adeguate componenti polimicrobiche assicura una produzione di metaboliti importanti per funzioni svolte dal nostro cervello.

1 – La composizione del microbiota varia nel corso della vita in funzione dell‘età, stile di vita (vita sedentaria associata a quantità di sonno ridotto), malattie, farmaci assunti in particolare antibiotici ma soprattutto della dieta alimentare. La composizione del microbiota è influenzato positivamente da una dieta sana, ricca di fibre e polifenoli che determinano un arricchimento batterico, negativamente da cattiva alimentazione con alto contenuto di zuccheri, grassi saturi e trans-saturi, carboidrati raffinati, carne rossa, scarsa diversità e assunzione di farmaci. 

2/3 – Questi dati aprono una “finestra “ sulla possibilità di usare la dieta in modo terapeutico per generare salute attraverso la manipolazione della dieta e del microbiota. Infatti la disbiosi determina endotossemia metabolica a sua volta responsabile di “infiammazione “ sottostante a vari quadri patologici tra cui la sindrome metabolica (obesità, diabete, ipertensione) malattie a genesi autoimmunitaria (intestino irritabile, morbo di Crohn, celiachia, allergie, cancro) nonché importanti quadri neurologici tra cui epilessia

ansieta depressione ADD e ADHD. 

4 – Tra le malattie neurodegenerative dell’anziano l’ ”infiammaging“ giocherebbe un ruolo chiave nel favorire lo sviluppo di demenza e parkinson. Nel dettaglio alcuni esempi di come tutto questo avvenga: Il microbiota intestinale è essenziale per mantenere la funzionalità della microglia coinvolta nella regolazione di processi come la neuroinfiammazione la neuroimmunità e la neuro plasticità attraverso lo sprouting e la neurogenesi mentre sempre dalla microglia dipende l integrità della barriera emato-encefalica.

5 – Gravi Cerebrolesioni Acquisite:

Alla luce di questi dati ci siamo posti il quesito se le Gca possano tranne benefico da programmi assistenziali che includano anche diete mirate sul mantenimento di un microbiota in grado di agire terpeuticamente sul SNC. A parte le problematiche relative alla disabilita neurogica-motoria e cognitiva specie nei pz più gravi (DOCs) coesistono disordini immunitari malnutrizione e infezioni croniche recidivanti e/o colonizzazione da superbugs. Inoltre la coesistenza di disfagia totale con necessita di alimentazione via PEG o parziale con dieta di consistenza modificata peggiorano la nutrizione. Questo giustifica come le GCA dopo la rianimazione arrivano in riabilitazione malnutriti e veromilmente con microbiota modificato. A riprova di malnutrizioine la ricerca sistematica di Criticall Illness Neuromyopath clinica o strumentale ( emg ) si rivela positiva in alta percentuale di casi. In animali GF il trattamento con probiotici si è dimostrato efficace nel diminuire ansietà e sindromi depressive mentre prodotti del metabolismo fermentativo delle fibre (prebiotici), migliorano la funzionalità della microglia.

6 – L‘ipotesi di favorire il recupero cognitivo comportamentale e la plasticità attraverso la cura del microbiota manipolando la dieta appare una via perseguibile e mandataria. Ogni territorio può poi adeguare la dieta alla persone che si alimentano per os anche modificando la consistenza mentre più problematica appare l’alimentazione per le persone che si alimentano per PEG o SNG. In via sintetica noi indichiamo una dieta di tipo mediterraneo ( olio oliva, farine integrali, legumi frutta verdura fresca, pesce, poca carne pochi zuccheri raffinati, non grassi satura e grassi trans, poco alcool e poco sale) cui si può aggiungere come variante cibi da zone montane come frutti di bosco mele ( ricchi di antiossidanti ) Burro e Formaggi di malga

7 – Non esistono attualmente protocolli con indicatori diagnostici e programmi alimentari in tal senso.

Per maggiori approfondimenti:
http://www.sirn.net/IT/news.xhtml/id/802-xviii-congresso-nazionale-sirn-trieste-57-aprile-2018
http://www.sirn.net/medias/597-sirn2018def-10.pdf

riabilitazione neuropsicologica

 

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