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Via dal Divano! si chiude il progetto e diventa un servizi attivo. Prevenzione, allenamento cerebrale e socializzazione, ma anche l’attività fisica, aiutano nei casi di difficoltà cognitive.

Via dal Divano!  si chiude il progetto e diventa un servizi attivo. Prevenzione, allenamento cerebrale e socializzazione, ma anche l’attività fisica,  aiutano nei casi di difficoltà cognitive.

Si chiude il progetto Via dal Divano, finanziato dalla Fondazione Comunità di Milano

Via dal Divano, ma il Progetto ha avuto genesi da un’iniziativa del 2017 relativa alla prevenzione dell’Alzheimer in Zona 3. Poi si è inserito prepotentemente negli scenari del post coronavirus. Su mesi di isolamento forzato, di timore del contatto con gli altri e sull’impattano sulla popolazione anziana.

Si chiude ma non si ferma: riparte con proposte di contrasto al decadimento cognitivo, anche grazie ai test utilizzati e sviluppati durante il Progetto. Un’azione semplice ma utile e in grado di allarmare la persona e la famiglia sui segnali di deterioramento intellettivo. Con le palestre della mente che rallentano la malattia e si pongono a fianco delle famiglie.

I risultati ottenuti in anni complessi

Il progetto ha vissuto contemporaneamente, tutte le difficoltà e le innovative possibilità, che hanno accompagnato un periodo molto complesso per i cittadini anziani della città di Milano. Le specificità delle Azioni progettuali poggiavano sulle convinzioni che il periodo peggiore della Pandemia fosse passato, con ipotesi di sostegno e stimolo al rientro sociale. In realtà abbiamo vissuto l’altalenarsi dell’andamento del Covid, tra paure e speranze, tra lockdown e vaccinazioni.

Lo stimolo a “uscire di casa” , tutto racchiuso nel titolo del progetto “Via dal divano”, ha dovuto fare i conti con una realtà complessa e, tra l’atro, accompagnata da comunicazioni istituzionali complesse, informazioni contraddittorie, articoli di stampa che hanno favorito confusione e paura. Ma il tema del rapporti tra “solitudine”, ritiro sociale e come affrontare il deterioramento cognitivo, è stato prioritario e ha guidato la gestione del Progetto.

Via dal Divano: i sostegni attivati

Di fronte alle numerose variabili incontrate si sono  messe in campo, utilizzate e sviluppate innovazione e flessibilità. Strumenti come supporti e colloqui a distanza, riabilitazioni on line, e incontri con le famiglie da remoto, hanno registrato grandissimo sviluppo e consentito di restituire alle persone e alle famiglie informazioni e indicazioni su come affrontare temi contingenti e aspetti di prospettiva.

Obiettivo è stato rassicurare le persone le famiglie, garantire un quadro di insieme di tranquillità, di accoglienza e di ascolto. Per questo si è sempre privilegiato l’intervento all’interno delle strutture della cooperativa presso la sede di via Teodosio che, tra l’altro consentiva alle persone di “uscire di casa” con uno scopo preciso. Il Progetto ha gestito l’alternanza di paure e speranze in un quadro sociale molto compromesso, ma ha comunque ha preso “fisicamente in carico” 40 persone e le rispettiva famiglie e attivato contatti a distanza con circa 200 persone e famiglie.

Le prestazioni specialistiche “fuori” strutture ospedaliere.

In periodo dove è stato praticamente impossibile accedere alle strutture sanitarie, sono state erogate dall’equipe di neuropsicologi, psicologi, terapisti occupazionali e logopedisti prestazioni di:

  • percorsi completi di terapia di sostegno
  • cicli completi di Terapia occupazionale (da approfondire)
  • cicli di palestra per la mente con la partecipazione di 4 persone per gruppo (ogni ciclo ha visto la realizzazione di 10 incontri di 1,5 h). Ogni incontro prevedeva anche un momento più destrutturato volto alla socializzazione.
  • valutazione logopediica e cicli di riabilitazione logopedica (compresa valutazione) individualizzata e a domicilio
  • valutazioni neuropsicologiche
  • valutazioni neuropsicologiche e cicli  di riabilitazione individualizzata, anche a domicilio
  • fisioterapia e rieducazione motoria
  • screening completi di valutazione Alzheimer
  • percorsi di psicoterapia per caregiver

La prevenzione: obiettivi futuri

La costante è stata la prevenzione del decadimento cognitivo, attraverso diagnosi precoci della demenza e permettere di realizzare tempestivamente gli interventi terapeutici, riabilitativi e assistenziali. Prevenzione del bornout, di caregiver e  famiglie, con la disponibilità di indicazioni, ascolto, informazioni di fronte a necessità pressanti di intervenire e di ri-organizzazione familiare e dei tempi di vita di lavoro.

Con l’attenzione tassativa rivolta al contenimento dei costi e degli impegni economici complessivi, necessari ad affrontare i supporti necessari. Anche senza il cofinanziamento del Progetto, da parte della Fondazione, si garantiscono costi accessibili e trasparenza degli impegni assunti.

Per approfondire

https://www.cooperativaprogettazione.it/interventi-economici-per-il-supporto-psicologico/

https://www.cooperativaprogettazione.it/fondazione-di-comunita-milano/

https://www.cooperativaprogettazione.it/riabilitazione-post-covid/

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Approfondimenti post Covid

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