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Medicina: 600 mila italiani con Alzheimer, riabilitazione cognitiva e nuove tecniche per aiutarli.

Medicina: 600 mila italiani con Alzheimer, riabilitazione cognitiva e nuove tecniche per aiutarli.

Problemi di coordinamento e di orientamento, disturbi del linguaggio e delle capacità decisionali, deficit di memoria: questi i principali disagi legati all’invecchiamento cerebrale, in particolare alla prima forma di demenza, l’Alzheimer, che colpisce oggi 30 milioni di persone nel mondo, di cui circa 600 mila solo in Italia.

Obiettivo degli studi più recenti nel campo della riabilitazione cognitiva è quello di intervenire con nuove tecniche non-invasive di stimolazione magnetica transcranica (TMS) abbinate ai trattamenti di riabilitazione delle facoltà cerebrali, per migliorarne le funzioni e aumentare l’autonomia nel vivere quotidiano.

A fare il punto sulle nuove armi in campo contro l’Alzheimer sono medici e ricercatori  che definiscono la riabilitazione cognitiva una realtà nei trattamenti per l’Alzheimer. Azione consolidate e supportate dall’utilizzo dei metodi di stimolazione non invasiva del cervello che utilizzano campi magnetici di brevissima durata ad elevata intensità in grado di attivare in modo selettivo le strutture cerebrali sottostanti lo stimolatore. Una metodica, ancora più di recente, si è arricchita delle tecniche di neuro-navigazione che consentono di andare a stimolare con estrema precisione le aree del cervello interessate, individuate con l’ausilio delle immagini di risonanza magnetica.

Tra i dispositivi medici più all’avanguardia utilizzati per le nuove metodiche, un’apparecchiatura messa a punto in Israele, ora disponibile a livello di sperimentazione anche in Italia (nei centri del Fatebenefratelli di Brescia, dell’Università di Pavia e dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma).

Tra le sperimentazioni in corso, quella su una popolazione di pazienti con forma iniziale di Alzheimer, che saranno sottoposti a 6 settimane di trattamento (sedute di circa un’ora ciascuna per 5 giorni a settimana) durante le quali effettueranno alcuni test via computer: durante l’esecuzione il sistema di TMS ‘energizza’ la risposta delle aree cerebrali coinvolte con estrema precisione grazie alla tecnica di neuro-navigazione. Da questi studi, ci si aspetta un significativo miglioramento delle funzioni cognitive e un importante aumento della durata di autonomia nelle funzioni quotidiane.

Per maggiori informazioni:

http://www.traumacranico.net/alzheimer-demenze/

 

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