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DSA e Dislessia in età adulta: trattamenti logopedici e 5 indicazioni per affrontarla meglio

DSA e Dislessia in età adulta: trattamenti logopedici e 5 indicazioni per affrontarla meglio

La Dislessia e più in generale i vari Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi neuroevolutivi, e come tali possono riguardare l’intero arco della vita, compresa l’età adulta.
In caso si riscontrassero difficoltà sul lavoro o  in previsione di un’iscrizione alla scuola superiore o universitaria è possibile fare una valutazione su percorsi da intraprendere.

Si parla di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) in riferimento alla scuola primaria e secondaria, ma gli interventi riguardo l’età adulta e, in particolare, il percorso universitario per studenti con DSA rimangono poco diffusi.

In passato generalmente il percorso di studi dei ragazzi dislessici si concludeva al termine della scuola dell’obbligo o di quella superiore.
In seguito alla diffusione dell’inquadramento normativo della Legge 170, i dislessici hanno ottenuto la conferma del loro diritto allo studio e un significativo aumento delle opportunità di raggiungere traguardi accademici, supportati dagli strumenti compensativi e dispensativi che la legge prevede per loro.

Attualmente, la normativa italiana stabilisce che gli Atenei forniscano agli studenti con DSA l’accoglienza, il tutorato, la mediazione con l’organizzazione didattica e il monitoraggio dell’efficacia delle prassi adottate.

L’utilizzo degli strumenti compensativi è garantito tanto per le prove di ammissione quanto per gli esami accademici, previa presentazione di una certificazione valida redatta al massimo nei 3 anni precedenti.

Purtroppo quando gli studenti sono più grandi, o anche già maggiorenni, è più difficile trovare risposta nei servizi pubblici del territorio.

L’Equipe di Ricreazione, inserita negli enti autorizzati al rilascio di Certificazioni DSA dalla Regione Lombardia, offre oggi la possibilità di aggiornare la documentazione riguardo i DSA di studenti iscritti alle Scuole Superiori o all’Università.

Ma, detto questo ci sono alcune regole interessanti che supportano universitari e adulti in generale ad affrontare il tema, ecco le prime 5 regole d’oro:

1) Mantieni le tue informazioni scritte in un formato accessibile. Poiché la dislessia, come altri disturbi dell’apprendimento, è una disabilità invisibile. Quindi devi essere il primo a diffondere e chiedere che vengano diffuse  le informazioni in formati accessibili.
Ad esempio il testo giustificato è difficile da leggere per molti adulti dislessici, poiché presenta spazi bianchi di dimensione variabile tra le lettere e le parole. È consigliato l’uso del testo allineato a sinistra che facilita l’orientamento visivo dell’utente.

2)  Chiedi direttamente ciò di cui ha bisogno. Poiché la dislessia si presenta con caratteristiche differenti, le informazioni più utili sono quelle fornite dalla persona dislessica stessa. Per molti dislessici la sfida più difficile potrebbe essere quella di leggere le mappe, mentre altri tendono a invertire i numeri e le lettere. Quindi chiedi direttamente ai tuoi interlocutori quello che serve senza pudori e, ovviamente, chiedendo che sia tutelata la tua privacy.

3) Usa un carattere leggibile per i lettori con dislessia. I font semplici, sans-serif e con spaziatura regolare, come Arial, Tahoma, Helvetica, Geneva, Verdana, Century-Gothic e Trebuchet sono molto più semplici da leggere rispetto ad altri. Sebbene alcuni preferiscano una dimensione maggiore del carattere, la maggior parte dei dislessici preferisce i 12-14 punti. Evita l’uso di caratteri serif (come Times New Roman), poiché il trattino orizzontale tende a oscurare la forma delle lettere. Non usare la formattazione in corsivo per enfatizzare le informazioni, perché le parole sarebbero meno evidenti e più difficili da leggere. Al contrario enfatizza le parole applicando il grassetto.

4)  Utilizza indicazioni scritte chiare. Evita spiegazioni eccessivamente dettagliate. Scrivi enunciati brevi, usando uno stile diretto e non dilungarti. Cerca di non utilizzare gli acronimi o un linguaggio troppo tecnico. Dove è possibile, inserisci grafici, immagini e organigrammi. Usa gli elenchi puntati o numerati, anziché i paragrafi fitti.

5) Usa un software speech-to-text (che converte il parlato in un testo). Per un adulto dislessico potrebbe essere più semplice parlare anziché scrivere. Per coloro che riscontrano difficoltà nel trovare le parole giuste, che hanno una scarsa fluidità grafo-motoria o problemi nello strutturare un discorso lineare, l’utilizzo di un programma di riconoscimento vocale potrebbe risultare utile. Alcuni esempi di questi software sono Dragon Naturally Speaking e Dragon Dictate. Grazie a questi software puoi dettare le e-mail, realizzare testi o navigare in internet usando i comandi vocali

Per maggiori informazioni telefona allo 02 70638795 (Sede di Milano), o allo 035 236385 (Sede di Bergamo), o allo 035 657351 (Sede di Pedrengo). Oppure invia una mail a ricreazione@cooperativaprogettazione.it

Per approfondimenti:
http://www.centroricreazione.it/certificazione-dsa-adulti/

Dislessia adulti

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