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Riabilitazione: non una spesa ma una risorsa

Riabilitazione: non una spesa ma una risorsa

In occasione del 43esimo congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), tenutosi a Ferrara dal 4 al 7 ottobre scorso, è stato analizzato il ruolo della fisiatria e della riabilitazione in generale in un’ottica economica; dalle ricerche è emerso che la riabilitazione può consentire un risparmio annuo alla spesa sociale stimato fra 250 e 800 milioni di euro su base annua. Di conseguenza la riabilitazione va considerata non come costo, ma come investimento e risorsa.

Secondo le valutazioni effettuate da SIMFER insomma, la riabilitazione, se condotta con metodi e criteri adeguati, può rappresentare un fattore di recupero di risorse per la collettività in quanto permette il contenimento delle conseguenze disabilitanti della malattia. Inoltre il risparmio dei costi d’assistenza diretti e indiretti a lungo termine consentito dalla riabilitazione di adulti affetti da cerebrolesione acquisita oscilla fra i 250 e gli 800 milioni di euro su base annua.
Tuttavia è di primaria importanza che, oltre al lavoro delle società scientifiche per rendere sempre più efficiente il processo di cure, vi siano decisioni conseguenti da parte di una classe politica che veda la sanità non come costo ma soprattutto come investimento.
La riabilitazione va dunque intesa come uno strumento efficace per ridurre sensibilmente la spesa sociale, smentendo chi la considera una spesa quando non un lusso o addirittura uno spreco. Come ulteriore conferma del ruolo della riabilitazione come risorsa, gli studi di Lynne Turner-Stokes, direttrice dell’unità di riabilitazione presso il King’s College di Londra, hanno illustrato come in un paziente affetto da ictus i costi della riabilitazione possano essere compensati nel giro di 14 mesi, poiché un aiuto concreto alla persona per riacquisire almeno in parte la propria autonomia riduce i costi dell’assistenza al malato per il resto della vita da un minimo di 120 a un massimo di oltre 600 sterline la settimana. In parole povere, spendere uno per guadagnare due, verso una razionalizzazione ora più che mai necessaria.

Per maggiori informazioni clicca sui link sottostanti ——->>>
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=32002
http://www.kcl.ac.uk/lsm/research/divisions/cicelysaunders/about/people/academic/turner-stokesl.aspx

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