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Disabilità e vita autonoma e indipendente, ottimi risultati. Ma quanta fatica!

Disabilità e vita autonoma e indipendente, ottimi risultati. Ma quanta fatica!

Disabilità e vita autonoma e indipendente. Per molte persone disabili questa potrà essere un’utopia ma esistono realtà dove l’housing sociale e i progetti di vita autonoma prendono vita.

Disabilità e vita indipendente.
Esiste un movimento internazionale che nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni sessanta dai fondatori del movimento per i diritti dei disabili, e arriva in Europa dagli anni settanta.

Il pensiero dominante è che nessuno può decidere meglio delle persone disabili le necessità delle persone disabili.

Ciò comporterebbe l’assistenza personale autogestita, la possibilità cioè per le persone disabili di assumere il personale necessario, grazie a finanziamenti mirati da parte delle istituzioni.

L’innovazione sta nel fatto che non è l’ente fornitore a decidere i tempi e le modalità del servizio, bensì il fruitore – ovvero la persona disabile direttamente interessata – che definisce tutti i dettagli: come, quando, dove e da chi farsi assistere.

Sarà la stessa persona disabile a selezionare, assumere, mettere in regola, formare al lavoro, stipendiare e pagare i contributi ai propri assistenti. Si ottiene così un servizio personalizzato, cucito su misura e basato sui reali bisogni.

In Italia però tutto questo non avviene, non è automatico e molto spesso le persone disabili finiscono in strutture residenziali.

Purtroppo, oltre alle resistenze pratiche, organizzative e anche politiche, stenta a crescere una cultura sulla vita autonoma tra le stesse persone disabili e tra le loro famiglie.

Molte persone non autosufficienti non vedono alternative al venire assistite dai propri familiari o amici e non pensano più di tanto al futuro, essendo spesso oberate dai numerosi problemi della vita quotidiana dovuti alla presenza di barriere di ogni tipo, incombenze burocratiche, mancanza di inclusione, discriminazioni.

Ma le esperienza di “buone prassi” non mancano.

A Bergamo la Cooperativa ProgettAzione lavora da più di vent’anni per il reinserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità.

Si occupa anche di Vita Indipendente, di housing sociale.

La Cooperativa dispone di 16 appartamenti (13 a Pedrengo – Bg – e 3 a Bergamo città).

Housing, vita autonoma e indipendente: ovvero la residenzialità protetta per la parte finale della filiera della riabilitazione di persone con cerebrolesione acquisita da ictus, trauma cranico o anossia cerebrale.

Nei progetti di reinserimento sociale di autonomia, la casa e l’abitare sono tra le principali componenti dei percorsi personali.

Progettazione offre, nella filiera riabilitativa e di reinserimento sociale, strutture di Housing sociale, volte a fornire assistenza ed accompagnamento verso l’autonomia abitativa di persone che soffrono di cerebrolesione acquisita.
La casa e la vita autonoma rappresentano infatti aspetti fondamentali del reinserimento sociale: l’autonomia individuale, l’intervento di cura realizzato fuori dalle strutture riabilitative e il supporto nell’affrontare la nuova autonomia.

Elemento fondamentale del progetto di Housing sociale è il sempre maggiore coinvolgimento della rete territoriale attraverso collegamenti strutturati con:

  1. Terzo settore (volontariato, fondazioni, cooperative sociali);
  2. Servizi comunali;
  3. Uffici di piano e tavoli di progettazione istituiti dalla legge 328;
  4. Servizi specialistici;
  5. Rete dei servizi sanitari.

Le strutture nelle quali si realizzano i programmi di Housing Sociale sono 16 mini appartamenti, 13 dei quali siti in comune di Pedrengo, in Via Roma e in Via Moroni, ed altri 3 a Bergamo in Via Rovelli.

Tutti gli alloggi sono dotati di cucina, camera, bagno attrezzato, con qualche balcone e giardino. Le strutture sono inoltre corredate da spazi comuni e la loro ubicazione garantisce l’accessibilità ai principali servizi pubblici.

L’Housing Sociale consente alle persone che hanno intrapreso un processo riabilitativo di disporre di un piccolo appartamento, a bassa protezione sociale, dai costi contenuti e, appunto, facilmente accessibile. Molti degli appartamenti sono nelle vicinanze dei Centri Diurni per mantenere i contatti stretti e facilitare la sorveglianza e l’eventuale supporto.

Passo successivo: ritornare nei luoghi di origine in completa autonomia.

Per informazioni più dettagliate contattaci a: info@cooperativaprogettazione.it

Per approfondimenti:
www.lenius.it/vita-indipendente-disabili/
http://www.traumacranico.net/housing-sociale-residenzialita-protetta-persone-cerebrolesione-acquisita/

Disabilità Vita autonoma

 

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