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Nuovo reddito di emergenza in arrivo per 1,1 milioni di famiglie in difficoltà

Nuovo reddito di emergenza in arrivo per 1,1 milioni di famiglie in difficoltà

Previste tre nuove tranche, requisiti meno stringenti per gli affittuari e una quota minima per 835 mila disoccupati

Si allarga la platea potenziale del reddito di emergenza. Il Dl Sostegni, in vigore dal 23 marzo, porta in dote tre nuove mensilità della misura anti-povertà introdotta a maggio 2020 dal precedente Governo e poi rinnovata sino a fine anno. L’importo massimo dell’aiuto, per i mesi di marzo, aprile e maggio, può arrivare a 2.400 euro: l’obiettivo è sostenere “i nuovi poveri” ai quali ha fatto riferimento il presidente del Consiglio Mario Draghi durante il suo discorso per la fiducia al Senato, ricordando che oggi il 45% di chi si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta.
A questa platea allargata, stimata dalla stessa relazione tecnica al Dl Sostegni in circa 1,12 milioni di famiglie, si rivolgono le nuove tranche dell’assegno, istituito per la prima volta con il decreto 34/2020.

182 milioni di euro

A dicembre il reddito di emergenza ha raggiunto 335mila famiglie, per un importo mensile erogato di 182 milioni di euro. Oggi il Rem punta a triplicare i nuclei beneficiari, allargando le maglie dei requisiti, soprattutto per chi vive in affitto, e aprendo le porte a tutti coloro – circa 835mila lavoratori – che tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 hanno visto scadere le indennità di disoccupazione Naspi e Discoll e sono ancora disoccupati. Tanto che per questo strumento di lotta alla povertà questa volta il Governo ha stanziato oltre 1 miliardo e 520 milioni di euro. Cifre che – per il momento su carta – arriverebbero a pareggiare quelle del reddito di cittadinanza, sia nel numero di famiglie raggiunte, sia nella spesa mensile per lo Stato.

I nuovi criteri

Il premier Draghi ha ricordato più volte che tra i nuovi poveri aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani e delle persone in età lavorativa. Cittadini italiani finora mai sfiorati dall’indigenza. Ed è per raggiungere queste fasce di popolazione che sono stati “ritoccati” i requisiti di accesso al reddito di emergenza, in particolare in favore di coloro che vivono in una casa in affitto. Per questi ultimi, il limite reddituale per avere il Rem – riferito al mese di febbraio 2021 – sale di molto, perché alla soglia base (400 euro, moltiplicati per i parametri della scala di equivalenza usata anche per il reddito di cittadinanza), si aggiunge un dodicesimo del valore annuo del canone d’affitto. Quindi, ad esempio, una famiglia con due figli che paga un affitto di 800 euro, avrebbe come soglia reddituale riferita a febbraio non quella “base” di 720 euro, ma 1.520 euro (720+800).

RIASSUMENDO:

A quanto ammonta il Reddito di emergenza?

L’articolo 12 del Dl 41/2021 ha rinnovato l’assegno per tre mensilità (marzo, aprile, maggio 2021), ciascuna pari a 400 euro come importo minimo, moltiplicato per i parametri della scala di equivalenza del reddito di cittadinanza (come definita dall’articolo 2, comma 4 del Dl 4/2019), ad esempio per 1,4 per un adulto con un figlio minorenne), fino a un massimo di 800 euro mensili a famiglia. Il moltiplicatore può arrivare a 2,1 se nel nucleo, oltre agli altri componenti, ci sono disabili gravi o persone non autosufficienti. In questo caso, l’importo dell’assegno mensile

Quali sono i requisiti per poter chiedere il Reddito di emergenza?

Le tre nuove mensilità dell’assegno saranno riconosciute ai nuclei familiari con i seguenti requisiti:

– Isee sotto 15 mila euro;

– reddito familiare, riferito a febbraio 2021, inferiore alla quota di Rem calcolata in base ai membri del nucleo (quindi 400 euro moltiplicati per la relativa scala di equivalenza), aumentata in caso di richiedenti che vivono in affitto (con locazione regolare) di un importo pari a un dodicesimo del canone annuo;

– patrimonio mobiliare 2020 inferiore a 10 mila euro, aumentato di 5 mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20 mila euro (accresciuto di 5 mila euro in presenza di disabili gravi o non autosufficienti).

Sono inoltre confermate, tra i requisiti, la residenza in Italia del richiedente e le seguenti incompatibilità: con la pensione diretta o indiretta, con un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda superi l’importo del Rem assegnato al nucleo richiedente; con il reddito di cittadinanza; con altre indennità percepite dal richiedente (in questo caso quelle previste dall’articolo 10 del Dl 41/2021, destinate a precari e stagionali dello sport, del turismo e della cultura).

Come funziona il Rem per i disoccupati?

Il Dl Sostegni ha previsto un nuovo target per il Rem, seppur nella versione ridotta da 400 euro mensili, quindi per un totale di 1200 euro: ne potranno beneficiare tutti i soggetti con Isee inferiore a 30 mila euro che hanno terminato tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio scorso la Naspi o la Discoll, purché non abbiano sottoscritto un contratto di lavoro subordinato o di co.co.co e non percepiscano altre indennità.

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