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Quando i farmaci non bastano!

L’importanza dei training cognitivi nella malattia di Alzheimer.

La malattia di Alzheimer (AD, Alzheimer’s Disease) è una delle malattie legate all’invecchiamento più invalidanti. La sua crescente diffusione nella popolazione (visto l’aumento dell’età media), i limiti delle terapie disponibili e il grande impegno richiesto nella gestione di queste persone la rendono una delle patologie a più grave impatto sociale al mondo. L’AD è una malattia neurodegenerativa  caratterizzata dalla comparsa di diversi deficit cognitivi (memoria, linguaggio, attenzione, ragionamento e abilità logico-astratte) che peggiorano nel corso del tempo. Ai disordini cognitivi si associano poi, nelle fasi più avanzate, disordini di tipo comportamentale come alterazioni della personalità e dell’affettività  (apatia, depressione, agitazione, confusione, irritabilità e allucinazioni) tali da compromettere le relazioni sociali. Tutti questi disordini, con progressione ingravescente, compromettono significativamente la vita quotidiana della persona. Accanto alle cure farmacologiche vengono oggi proposti specifici interventi di riabilitazione cognitiva. Gli esperti suggeriscono come, a livello cognitivo, si riscontrino i maggiori benefici quando alla terapia medica viene associata anche una terapia cognitiva. L’obiettivo di questi approcci è quello di rallentare la progressione della malattia, allungare la vita della persona e migliorarne la qualità. In particolare questi trattamenti si focalizzano sull’incremento delle abilità mentali e di quelle necessarie per svolgere le normali attività di vita quotidiana in modo da mantenere l’indipendenza il più a lungo possibile migliorando di conseguenza anche il tono dell’umore. Dal punto di vista cognitivo è possibile intervenire in modo differente a seconda della gravità clinica, si passa dalla stimolazione del funzionamento globale e sociale ad interventi mirati al potenziamento di specifiche abilità.  Gli studiosi sono concordi nel ritenere che training cognitivi nella malattia di Alzheimer siano efficaci, rallentino il corso del deterioramento e influiscano positivamente sulla vita delle persone affette da demenza.

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