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Reinserimento lavorativo e Lesioni Cerebrali. Il Progetto pilota sviluppato con la Provincia di Bergamo e il Consorzio Mestieri Lombardia al Congresso della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica

Reinserimento lavorativo e Lesioni Cerebrali. Il Progetto pilota sviluppato con la Provincia di Bergamo e il Consorzio Mestieri Lombardia al Congresso della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica

Il Consiglio Direttivo SIRN ( Società Italiana di Riabilitazione Neurologica ) ha trovato di grande rilevanza il progetto pilota legato al reinserimento lavorativo delle GCA ed ha accettato l’abstract presentato da ProgettAzione come comunicazione orale e pubblicazione per il XX Congresso Nazionale SIRN 2020.Il Progetto riguarda la sperimentazione di nuovi strumenti di indagine e valutazione come supporto all’inserimento lavorativo rivolto a soggetti disabili non immediatamente collocabili, realizzata da un’equipe specializzata di psicologi/psicoterapeuti e neuropsicologi, oltre ad un’accurata consulenza sulla situazione sanitaria e sul quadro normativo complessivo offerta da operatori specializzati.

Il progetto sperimentale della durata di due anni promosso dalla Provincia di Bergamo e che vede la collaborazione tra la Cooperativa Progettazione e Mestieri Lombardia (come capofila e Operatore Accreditato nella gestione del Piano Provinciali Disabili dal 2005) negli Ambiti Territoriali di Seriate, Grumello, Val Seriana , Valcavallina, Bergamo, Dalmine, Basso Sebino attraverso i loro Servizi di Inserimento Lavorativo (SIL), a loro volta in stretta cooperazione con i Servizi Sociali di base e i Servizi Specialistici attivi nel campo della psichiatria.
Gli obiettivi puntano inoltre al ri-orientamento dei destinatari in un progetto che tenga conto degli elementi emersi dalla valutazione clinica specialistica e dalla consulenza ANMIC, che potrebbe concretamente significare l’attivazione della Dote Disabile, l’avvio di un percorso socio-occupazionale oppure la richiesta di aggravamento dell’invalidità civile.
Oltre al consolidamento ed il rafforzamento delle reti esistenti, dei tavoli di lavoro e dell’impegno degli enti accreditati verso un’attenzione per i disabili di più difficile collocazione e il fornire spunti di riflessione e innovazione a servizi e progettualità che già oggi si occupano dell’inserimento lavorativo dei disabili.

MATERIALI E METODI

Gli interventi  possono essere suddivisi in due macro aree:

  • la valutazione intellettivo-cognitiva, l’analisi personologica e l’indagine del nuovo concetto di dimensione lavorativa dopo GCA attraverso un NUOVO questionario creato appositamente;
  • la restituzione del profilo ai servizi sociali, territoriali e alle famiglie con la traduzione di elementi tecnici in elementi concreti e comprensibili sul piano delle offerte territoriali.

La durata complessiva di un intervento è di 14 ore di cui 2-3 dedicate ad una restituzione alla famiglia, ai servizi e al paziente.
Gli strumenti di valutazione che vengono utilizzati sono di 4 tipi:

  • un questionario preliminare che raccoglie la documentazione clinica pregressa e il grado di autonomie strumentali;
  • l’orientamento neuropsicologico;
  • l’orientamento personologico, emotivo e affettivo;
  • il nuovo Q-OLF/STRUMENTO DI INDAGINE PER ORIENTAMENTO LAVORATIVO NELLE FRAGILITA’ che consta di 287 items che indagano la posizione lavorativa che l’individuo dovrebbe essere in grado di fare (presente), la prestazione in grado di offrire (passato: storia lavorativa passata e fallimenti in inserimenti dopo GCA) ed il potenziale che potrebbe essere in grado di fare se ricoprisse una diversa posizione (futuro).

RISULTATI

Il progetto ha portato a collocamenti mirati o alla riattivazione di tirocini osservativi sulla base delle caratteristiche cliniche del paziente. Quando presente una gravità inconciliabile con il reinserimento lavorativo, sono stati attivati i protocolli per le richieste di aggravamento di invalidità ed interventi riabilitativi, in particolare psicologici e psichiatrici, attivando legami con il CPS se ancora non attivi.

CONCLUSIONI

Nel reinserimento lavorativo il PROCESSO diventa espressione fondamentale di azioni mirate a colmare la distanza tra bisogni delle famiglie e servizi attraverso un linguaggio “dinamico” ed un attento uso della normativa e delle opportunità che essa offre.
Spesso le aspettative della persona e della famiglia sono lontane dal lavoro concretamente possibile. Pertanto, per fornire una visione realistica, occorre favorire la circolazione di informazioni atte alla ricostruzione del sé professionale passato, migliorare l’incremento della collaborazione tra strutture specializzate e servizi territoriali nonché procedere ad azioni coordinate con le strutture territoriali per il lavoro. L’utilizzo strategico di strumenti standardizzati in fase di valutazione e l’assunzione ed il mantenimento di un ponte di informazioni ed aiuto concreto tra utente, famiglie e territorio appare nella nostra esperienza un valido strumento per migliorare l’efficacia dell’inserimento lavorativo in situazioni problematiche.

Un sentito grazie alla Società Italiana di Riabilitazione Neurologica.

Per ulteriori informazioni visitare i seguenti links:
https://www.provincia.bergamo.it/cnvpbgrm/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/2052
http://www.mestierilombardia.it/

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