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Lesioni Cerebrali e Logopedia: due realtà affini

Lesioni Cerebrali e Logopedia: due realtà affini

Un approfondimento su “Bergamo Salute” che riportiamo integralmente:

https://www.bgsalute.it/vetrina-salute/3663-il-mondo-delle-gca-gravi-cerebrolesioni-acquisite-e-la-logopedia-due-realta-affini

Perché si parla di logopedia nel mondo dell’adulto?
Il logopedista non lavora solo con bambini che hanno difficoltà di linguaggio o negli apprendimenti.  Sono tanti gli ambiti di intervento per la riabilitazione logopedica anche nel mondo dell’adulto, tra questi ci sono la presa in carico per le Gravi Cerebrolesioni Acquisite (GCA).
Cosa sono le Gravi Cerebrolesioni Acquisite (GCA)?
Le GCA sono lesioni cerebrali dovute a trauma cranico o altre cause (ictus, emorragia cerebrale, tumore cerebrale, arresto cardiaco con fenomeno di ipossia) che portano ad uno stato di coma e successive menomazioni tali da determinare un quadro di disabilità. Le difficoltà riscontrabili in una GCA possono essere tante, dalle difficoltà di movimento a quelle cognitive. Per questo motivo ci sono diverse figure sanitarie coinvolte nella presa in carico, una di queste è il logopedista che si impegna principalmente nelle fatiche relative al linguaggio, all’articolazione e alla deglutizione: il logopedista si occupa di afasia, disartria e disfagia.
Ma cosa sono questi disturbi?
L’afasia è un disturbo acquisito di linguaggio che porta a delle difficoltà nel comprendere e/o nell’uso della parola; ci sono persone che, a seguito di un trauma cranico, faticano nel recuperare le parole, oppure producono parole “inventate” senza accorgersene, o faticano nel pianificare una frase. In altri casi la difficoltà è nel capire quello che dice il proprio interlocutore, certe volte inconsapevolmente.
La disartria è un disturbo che provoca alterazioni nella forza, velocità e precisione dei movimenti richiesti per produrre il linguaggio. Questo “disordine del linguaggio” comporta delle fatiche per intelligibilità, per regolare il volume della voce o modularne “l’intonazione”.
Infine la disfagia è un sintomo spesso associato a GCA che consiste nella fatica a deglutire una sostanza in modo sicuro. In caso di disfagia ci sono problemi nel gestire il momento del pasto, ma non solo: è importante anche la gestione della saliva o dei farmaci per evitare rischio di polmoniti o di soffocamento.
Come interviene il logopedista?

La figura del logopedista è già presente nelle strutture ospedaliere per monitorare la situazione a partire dalla fase acuta. Un primo suo passo importante è quello della valutazione che permette di conoscere il paziente e capire il livello di difficoltà per le patologie e i sintomi che gli competono. Successivamente alla valutazione si può intervenire con un trattamento ed al momento della dimissione ospedaliera il logopedista può dare consigli sull’eventuale necessità di continuazione del percorso intrapreso.
Per l’afasia il logopedista si concentra sulla comprensione e produzione del linguaggio, ma anche sulla lettura e scrittura. Si avvale del supporto di immagini, testi, articoli, video, software, tablet, computer e tecniche specifiche che vanno a stimolare le competenze deficitarie tenendo conto dei punti di forza del paziente.
Per la disartria il lavoro si basa su esercizi che possono coinvolgere tanti fattori tra cui la respirazione, la voce, la muscolatura. Con esercizi mirati, in alcuni casi simili ad una ginnastica, viene impostato un lavoro di recupero di alcuni movimenti e di coordinamento tra gli stessi, di stimolazione del volume della voce e di adeguato supporto della respirazione. In base al tipo di disartria e al tipo di lesione cerebrale, il lavoro sarà molto differenziato.
Nel caso di disfagia il logopedista può lavorare con il paziente nel periodo di ricovero valutando se è possibile l’alimentazione per bocca oppure no ed eventualmente intraprendendo i percorsi di svezzamento da sondino naso-gastrico o da cannulla tracheostomica. Il lavoro sulla disfagia avviene sia durante i pasti, osservando se ci sono difficoltà o rischi per la sicurezza del soggetto e valutando quali possono essere le migliori strategie, sia al di fuori del momento del pasto con un vero e proprio training.

Quanto tempo dura il trattamento logopedico?
Non è possibile stabilire a priori quanto possa durare il trattamento logopedico. Ogni trattamento è calato sul paziente ed influenzato da moltissimi fattori che determinano la scelta degli obiettivi, delle attività proposte e della lunghezza del trattamento. È sempre consigliato introdurre il trattamento logopedico precocemente, generalmente l’ospedale al momento della dimissione lascia le indicazioni riguardo alla possibilità e utilità di proseguire con logopedia, così come con altri percorsi riabilitativi (neuropsicologici o fisioterapici ed altri ancora). Durante il percorso di trattamento viene monitorata la risposta del paziente, in modo da stabilire come modificare gli obiettivi in itinere ed eventualmente valutare quando sia utile interrompere il percorso.
La logopedia quindi a cosa serve nell’ambito delle GCA?
Con la logopedia è possibile fornire informazioni e strategie al paziente e alle persone che gli stanno vicino. Serve a mantenere un allenamento in riferimento alle competenze linguistiche, articolatorie e oro-deglutitorie e, laddove possibile, a stimolarne il recupero. La figura del logopedista, inoltre, lavorando in equipe, può consigliare l’intervento di altri professionisti nel momento in cui ne rileva la necessità.

Contatti
https://www.cooperativaprogettazione.itinfo@cooperativaprogettazione.it

Via Moroni 6 Pedrengo (Bg)

Tel. 035/657351

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